Gianbecchina, attraversata l'esperienza milanese di Corrente, dal 1940 in poi, dà vita ad una pittura caratterizzata da un realismo del tutto originale.
Al tragico dualismo (Realismo- Astrattismo), che per troppi anni paralizzò l'evolversi dell'arte italiana del secondo dopoguerra, Gianbecchina rispose con una interessante "terza via", una vera e propria poetica personale: il Realismo Lirico.
La svolta del Realismo Lirico è la declinazione dell'arte verso la ripresa di un reale non ideologico.