L'esaltante esperienza romana di Gianbecchina, il contatto con il gruppo di "Corrente e il suo soggiorno a Milano, nonché, l'approssimarsi della guerra, mettono a dura prova la sensibilità espressiva del giovane artista siciliano.
Le figure si vestono di un'ansia palpabile (Le Amiche 1938) quasi in rassegnata attesa di eventi non governabili.
Ad esse si associano opere di più matura riflessione: Caccia al Cinghiale (1937), Donna e chitarra, Al tavolino, La fidanzata. In opere del 1938 Corrente non fu una teoria, un manifesto, un codice estetico, ma un moto passionato dell'intelligenza e dell'insoddisfazione morale.